Tommy

Tommy che corre felice nella neve

Tommy sul Monte Tamaro con noi

Tommy

Tommy nel bosco

In ricordo di Tommy


Corro nel prato andando al massimo, i legamenti delle mie gambe si tendono a ogni falcata, la lingua a penzoloni, lo sguardo vivo e brillante, le orecchie che penzolano su e giù a ogni mio passo. 


Prendo una curva, la prendo larga e poi mi volto verso la mia famiglia che mi guarda da laggiù, alla mia vista sono già sfocati, ma riesco a vedere quanto si divertano nel vedermi così felice. Accelero e mi dirigo verso di loro aumentando sempre di più la mia velocità mentre attraverso il prato verde brillante. 


I polmoni cominciano a sentire la fatica, ma a me non importa, amo correre, amo correre con la mia famiglia, sebbene loro se ne stiano solamente lì in mezzo al prato a guardarmi mentre corro beatamente. Quando arrivo da loro sono già quasi senza fiato e nell'impeto quasi ne travolgo uno, per fortuna col passare degli anni si sono abituati alle mie fermate poco precise e si scostano sempre all'ultimo così non li colpisco (quasi mai) in pieno. 


Mi fermo un attimo a guardarli con la lingua a penzoloni, le orecchie tirate in su, il fiato che esce velocemente dalla mia bocca, mi basta un solo sguardo e poi… poi riparto, più veloce del vento. Davanti a me solo il verde del prato, più lontano non vedo, ma non importa, questo basta. 


Corro e corro ancora fino ad arrivare a un punto dal quale solo a stento riconosco i membri della mia famiglia, ma sento ancora le loro voci così mi spingo ancora un po' più in là. I muscoli delle gambe sempre più scattanti, il ritmo sempre più serrato, la testa tesa come a voler andare sempre più avanti, ancora e ancora, il sangue che rimbomba nelle orecchie coprendo quasi ogni altro suono. In lontananza scorgo un'eco di voci e tra queste riconosco il mio nome. 


Mi volto di scatto e mi rimetto a correre verso la fonte di quel suono. Ripetono ancora una volta il mio nome e aumento la falcata. Sono felice. Loro mi vogliono bene, lo sento, lo sento nelle loro voci quando mi chiamano, lo sento quando sono felici che li accolgo a casa la sera. Lo sento sempre, sempre quando sono con loro. La lingua è ancora più a penzoloni, il battito è sempre più forte, i muscoli sono sempre più tesi, scattanti, pronti a reagire a ogni mio pensiero. Li raggiungo, li travolgo in piena felicità. Mi struscio attorno alle loro gambe chiamando le coccole che senza farsi pregare arrivano numerose. Lecco la faccia più vicina che trovo. Calpesto ogni piede che trovo sotto di me e trepidante accolgo ogni dimostrazione di bene che mi rivolgono. 


Sono felice. 

Storia di Nadine Bolliger 

Agosto 2016

Tommy alla Magliasina

Tommy alla Magliasina


Tommy mentre fa il bagno

Tommy mentre fa il bagno


e poi si scute per asciugarsi e bagnando noi

e poi si scute per asciugarsi e bagnando noi


Tommy e io

Tommy e io


Tommy in vacanza con noi

Tommy in vacanza con noi


Tommy con Alena

Tommy con Alena


Sempre con noi, anche al Tremorgio

Sempre con noi, anche al Tremorgio


Milou e Tommy

Milou e Tommy


Tommy sul Jakobshorn

Tommy sul Jakobshorn


Tommy in studio

Tommy in studio


Tommy in studio, stanco di fare da modello?

Tommy in studio, forse stanco di fare da modello?


Tommy attento

Tommy attento


La neve gli piaceva proprio tanto

La neve gli piaceva proprio tanto


Dolce Tommy

Dolce Tommy


Tommy sempre con me

Tommy sempre con me



© Miriam B.C. Photography
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